“Fammi Volare” è il singolo della band Twik, pubblicato a settembre del 2023 sui principali stores digitali e dall’8 maggio finalmente anche nelle radio italiane in promozione nazionale.
“Fammi Volare” è la storia di una convivenza difficile, di basse tolleranze che superano facilmente il limite, di gesti liberatori. Un brano inizialmente spensierato con una leggera malinconia che nella parte centrale prende coscienza ammettendo la realtà, riuscendo a capire quant’è complesso a volte avere una visione obbiettiva quando si è all’interno delle vicende. È proprio in questa parte centrale che la visione della protagonista inizia a trasformarsi, rimanendo pur sempre la stessa nel quotidiano, così come la musica che cambia mood diventando più oscura/tetra, fino ad arrivare all’ultimo giro/frase in cui c’è una sensazione di libertà mai provata prima. La quiete dopo la tempesta. “Fammi Volare” è la nostra storia d’amore.
“Ah, l’amore… Le convivenze difficili. Può capitare di ritrovarsi rinchiusi in catene e neanche accorgersene. A volte si risolvono nel migliore dei modi. A volte no. Questa è la nostra storia d’amore, Fammi Volare.” Twik
“Fammi Volare” può sembrare inizialmente una canzone spensierata in cui c'è una donna che va oltre l'immaginazione fantasticando su una completa e utopistica libertà mentale, ma nasconde pesantezze interiori che sfociano in pensieri tristi e soffocanti. La donna si ritrova a doversi confrontare con una realtà affettiva che non le appartiene più, ovvero la convivenza con il suo compagno e con cui non riesce a sentirsi bene, a sentirsi capita. Non cerca soluzioni per uscirne, ma fantastica con la mente sognando notte e giorno di lasciare quelle mura di casa che tanto la opprimono, come se fosse legata a quel posto con una catena e non potesse mai più aprire le ali e volare via. È un grido d'aiuto da ciò che la tiene ancorata a terra, imprigionata anche da se stessa con la convinzione di non poter fare più nulla. Ogni giorno sempre la stessa storia, le stesse lamentele, gli stessi litigi senza arrivare a comprensione. Stanca di questo traffico mentale decide bruscamente di lasciarsi andare per sempre, pensando sia la strada migliore per porre fine a tutta quella sofferenza. E così, scostò le tende della finestra con un sorriso, e il suo desiderio di essere liberata si realizzò.
Giulio Berghella
“Fammi Volare” è la storia di una convivenza difficile, di basse tolleranze che superano facilmente il limite, di gesti liberatori. Un brano inizialmente spensierato con una leggera malinconia che nella parte centrale prende coscienza ammettendo la realtà, riuscendo a capire quant’è complesso a volte avere una visione obbiettiva quando si è all’interno delle vicende. È proprio in questa parte centrale che la visione della protagonista inizia a trasformarsi, rimanendo pur sempre la stessa nel quotidiano, così come la musica che cambia mood diventando più oscura/tetra, fino ad arrivare all’ultimo giro/frase in cui c’è una sensazione di libertà mai provata prima. La quiete dopo la tempesta. “Fammi Volare” è la nostra storia d’amore.
“Ah, l’amore… Le convivenze difficili. Può capitare di ritrovarsi rinchiusi in catene e neanche accorgersene. A volte si risolvono nel migliore dei modi. A volte no. Questa è la nostra storia d’amore, Fammi Volare.” Twik
“Fammi Volare” può sembrare inizialmente una canzone spensierata in cui c'è una donna che va oltre l'immaginazione fantasticando su una completa e utopistica libertà mentale, ma nasconde pesantezze interiori che sfociano in pensieri tristi e soffocanti. La donna si ritrova a doversi confrontare con una realtà affettiva che non le appartiene più, ovvero la convivenza con il suo compagno e con cui non riesce a sentirsi bene, a sentirsi capita. Non cerca soluzioni per uscirne, ma fantastica con la mente sognando notte e giorno di lasciare quelle mura di casa che tanto la opprimono, come se fosse legata a quel posto con una catena e non potesse mai più aprire le ali e volare via. È un grido d'aiuto da ciò che la tiene ancorata a terra, imprigionata anche da se stessa con la convinzione di non poter fare più nulla. Ogni giorno sempre la stessa storia, le stesse lamentele, gli stessi litigi senza arrivare a comprensione. Stanca di questo traffico mentale decide bruscamente di lasciarsi andare per sempre, pensando sia la strada migliore per porre fine a tutta quella sofferenza. E così, scostò le tende della finestra con un sorriso, e il suo desiderio di essere liberata si realizzò.
Giulio Berghella
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